In ogni caso, nelle storie che solitamente ascolto e leggo preferisco i personaggi che fanno del male. In me c’è la convinzione che le loro mostruose gesta operino, in fin dei conti, per il bene di tutti.
La ragione è semplice: la malvagità disturba, crea scompiglio, provoca conflitti, desiderio di fuga e di cambiamento. Il male, più che il bene, muove l’azione verso l’ordine. Tutto si dirige verso l’armonia, ma per esserci l’armonia bisogna entrare nell’occhio del ciclone, attraversare il caos e conoscere il male.